Il tradimento fecondo. Giuda di Amos Oz


 

di Luciano Zappella


tratto da:
 Il mondo della Bibbia, 129 Settembre-Ottobre 2015, pp. 54-57 (per gentile concessione)


Quell’anima là sù c’ha maggior pena, / disse ’l maestro è Giuda Scariotto, / che ’l capo ha dentro e fuor le gambe mena» (Inferno c. XXXIV, 61-63). Dopo Dante, che lo colloca nella parte più profonda dell’inferno insieme a Bruto e Cassio, è impossibile nell’immaginario dell’Occidente disgiungere la figura di Giuda Iscariota (ish-Qariot, «uomo di Qariot») da quella del traditore per eccellenza. Il nome stesso si è cristallizzato in una nota antonomasia: «non fare il giuda», «sei un giuda» sono espressioni ancora oggi usate, come radicato residuo di una lunga tradizione antigiudaica (e poi antisemita) che ha prodotto un’infamante e nefasta associazione tra Giuda e i Giudei.

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