Nel segno di Giona 1/ Giona, profeta controvoglia

Ci sono pochi libri nella Bibbia così brevi e apparentemente semplici, eppure così densi come il Libro di Giona. Vi compare una tale quantità di motivi da lasciare sbalorditi e spingere a chiedersi come sia stato possibile recintarli in solo quarantotto versetti. Si svolgerà qui una sintetica analisi narratologica che ne faccia risaltare l’arte narrativa, mentre nei prossimi articoli si prenderanno in esame alcune riprese letterarie del Libro di Giona grazie alle quali sarà possibile coglierne la pregnanza.
 

Il primo esempio di rilettura del Libro di Giona non può che fare riferimento a Moby-Dick o la balena (Londra – New York 1851), tanto più a duecento anni dalla nascita del suo autore Herman Melville (1819-1891). A dispetto di una trama perfino banale (un capitano paranoico si incaponisce in una insensata caccia a un capodoglio che finirà per ucciderlo), questo romanzo-cattedrale è, per dirla con Harold Bloom, «un’opera di un’originalità straordinaria, insieme il Libro di Giona e il Libro di Giobbe della nazione americana»

 

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