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di Luciano Zappella
tratto da: Bibbia ieri e oggi 1, Gennaio-Marzo 2017 pp. 50-55 (per gentile concessione)
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Per più di quattro secoli il rapporto diretto e il sapere diffuso del testo biblico hanno costituito una delle principali linee di demarcazione tra l’identità protestante e quella cattolica. Bisogna ora prendere atto che, dal Concilio Vaticano II in poi, la conoscenza (come pure l’ignoranza) della Bibbia è un fattore trasversale alle due confessioni, un tratto comune a livello tanto accademico quanto ecclesiale. Pertanto, in occasione dei cinquecento anni della Riforma protestante, ci pare opportuno dedicare due articoli al rapporto tra Bibbia e protestantesimo, nonché all’apporto che i riformatori hanno fornito alla comprensione del testo biblico, cercando anche di smentire qualche luogo comune ancora radicato.
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