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di Luciano Zappella
tratto da: Il mondo della Bibbia, 107 Marzo-Maggio 2011, pp. 60-63
(per gentile concessione)
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«Il mondo intero non vale il giorno in cui il Cantico dei cantici è stato donato a Israele, perché tutti gli agiografi (ketubîm) sono santi, ma il Cantico dei Cantici [= il canto per eccellenza] è il Santo dei santi [= il santo per eccellenza]» (Mishnah, Jadaijm 3,5). L’affermazione di rabbì Aqivà (50-135 ca. d.C.) costituisce la testimonianza più famosa e più autorevole contro chi considerava il Cantico dei cantici una sorta di masso erratico non degno di entrare nel canone dei libri biblici. I legami con il racconto delle origini (Gen 1,1-3), con la letteratura profetica (soprattutto Os 1–3 e Ez 16) e con quella sapienziale (Proverbi e Qohelet) sono lì a dimostrare quanto la presenza del Cantico nel corpus delle Scritture ebraico-cristiane non sia un incidente di percorso... clicca Attachment per continuare